giovedì 3 marzo 2016

Kenkō

“Dobbiamo guardare i ciliegi soltanto se sono in fiore, la luna soltanto se è limpida? Aver nostalgia della luna mentre si guarda la pioggia, chiudere le imposte e non vedere il declino della primavera – questo è ancora più struggente. I rami sul punto di fiorire o i giardini cosparsi di fiori appassiti sono ancora più degni di ammirazione. Le poesie su un tema come “Andare per ammirare i fiori di ciliegio e scoprire che si erano dispersi” oppure “Essendomi precluso di contemplare i fiori” sono forse meno valide di quelle che dicono “Vedendo i fiori”? La gente di solito si rammarica che i fiori di ciliegio cadano e che la luna tramonti nel cielo, ed è naturale; ma soltanto una persona del tutto priva di sensibilità direbbe: “Questo ramo e quell’altro ramo hanno perduto i loro fiori. Ormai non c’è più nulla che valga la pena di vedere”.

Di ogni cosa, sono interessanti soltanto il principio e la fine. Nell’amore tra un uomo e una donna contano solo quei momenti in cui stanno abbracciati? L’uomo che si rattrista per una storia d’amore finita prima che fosse giunta a compimento, che piange sulle vuote promesse, che trascorre da solo le lunghe notti d’autunno, che lascia vagare i suoi pensieri in cieli lontani, che si strugge per il passato in una casa in rovina – quest’uomo sa cosa significhi l’amore”.

Yoshida Kenkō, "Momenti d'Ozio"